Irene Grandi, cantautrice italiana, nel 1994 viene scoperta dal grande pubblico grazie alle canzoni “Fuori” e “T.V.B.”, scritta appositamente per lei da Jovanotti, ma il grande successo giunge l’anno seguente, nel 1995, quando vende oltre 500.000 copie in Italia dell’album In vacanza da una vita, trainato dal fortunato singolo omonimo, e dal successo del brano Bum Bum.
Ha attraversato diversi generi musicali, tra cui rap, pop, soul, blues, rock e jazz, ma senza rinunciare alla melodia italiana. Nel corso della sua
carriera ha cantato anche in spagnolo e ha eseguito duetti in tedesco, francese, hindi e in lingue africane, vendendo circa 5 milioni di dischi,
premiati in Italia con un disco di diamante, nove dischi di platino, quattro dischi d’oro e posizionando nelle top-ten delle classifiche italiane 9 album e 8 singoli, di cui un singolo al numero uno.
Ha partecipato cinque volte al Festival di Sanremo, raggiungendo il secondo posto nel 2000 con il brano “La tua ragazza sempre”. Ha inoltre preso
parte, come cantante, a sei edizioni del Festivalbar, conquistando due volte il podio e vincendo il Premio Radio. Nel 2009 ha vinto un Wind Music
Award e nel 2011 un Sanremo Hit Award.
“Prima di non essere da sola. Prova a pensare se stai bene tu” canta nella sua canzone “Prima di partire per un lungo viaggio”. Dove la porta il suo prossimo viaggio?
«Si cerca di progettare qualcosa, soprattutto per i teatri. Da questa estate ho iniziato un progetto di blues in cui mi riconnetto al momento in cui ho iniziato da ragazzina. Quello che stiamo vivendo è un periodo di difficoltà per incontrarsi e creare cose nuove, non è semplice, così ho pensato di tornare alle mie radici per ritrovare anche un po‘ di forza, convinzione e slancio. In questo momento che ci ha tenuto lontani gli uni dagli altri, incerti sul futuro, sconvolti da tanti cambiamenti e rattristati dalla sorte dei più fragili ho fatto molta fatica a trovare ispirazione e slancio, finché ho smesso di cercare qualcosa di nuovo e mi sono immersa in qualcosa che conoscevo, che amavo ma che da molto tempo non praticavo più.
Ho voluto ricordare da dove vengo e ritornare appunto alle radici sperando così di ritrovare anche io un maggiore radicamento e una nuova forza di reagire a questo periodo nero… con il blu del blues. Perchè il Blues è radici, è madre, ti accoglie nelle sue grandi braccia».
Nel 2008 oltre a scrivere la sua prima autobiografia ufficiale, diventa la prima donna ad interpretare un intero album natalizio (*Canzoni per Natale*) in Italia. Come è andata questa avventura?
«Feci questa scelta un po’ di cuore, in un periodo in cui aspettavo tra un disco e un altro. Mi venne in mente di fare un omaggio al Natale, in Italia
non era ancora stato fatto. Ho scelto delle canzoni italiane un po’ particolari, non un album “all’americana”, ad esempio inserendo delle canzoni di Domenico Modugno, Luca Carboni con Jovanotti, Mina e tanti nostri artisti che avevano omaggiato il periodo natalizio. È partito come un piccolo progetto ma poi è diventato un grande successo».
Qual è stato il momento in cui ha pensato di essere coraggiosa?
«Per fare questo mestiere bisogna essere un po’ coraggiosi. Mi sento coraggiosa ogni volta che mi rendo conto che qualcosa è troppo statico, che
si ripete, così scelgo di fare cose nuove, anche un po’ spiazzanti, mi sorprendo da sola e di conseguenza sorprendo il pubblico. Mi piace guardare
anche a cose nuove mai fatte prima, anche se è un po’ rischioso ma ogni volta che metto entusiasmo nelle cose trovo anche il pubblico favorevole e aperto a conoscere altre cose di me. Per me è importante sentirmi viva».